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- Cosa vuol dire "rating" e cos'è il rating bancario?
- Le varie tipologie di rating
- Perché serve verificare il rating bancario ad aziende e banche
- L'importanza del monitoraggio della CR per poter migliorare il proprio rating
- Come viene calcolato il rating bancario di un'impresa
- L'analisi delle informazioni qualitative
- L'analisi delle informazioni quantitative
- L'analisi delle informazioni andamentali
- Come verificare il rating bancario della tua azienda in modo semplice
- 4 strumenti per migliorare il rating bancario della tua azienda
- 1 - Parti dall'Analisi della Centrale dei Rischi
- 2 - Effettua analisi dinamiche e di scenario del tipo "what if"
- 3 - Scopri quante banche ti ritengono affidabile con il Rating Bancario Ponderato
- 4 - Il tool di Salute Finanziaria, un "semaforo" per conoscere l'affidabilità di un cliente o fornitore
- Considerazioni finali sul Rating Bancario
Se hai aperto un’azienda oppure vuoi diventare un imprenditore avrai sentito parlare del rating bancario, uno strumento molto utile per tenere sotto controllo il livello di rischio della tua impresa.
Questo metodo di valutazione è utilizzato dalle banche per determinare quanto è affidabile la tua azienda, dunque è molto importante sapere cos’è e come funziona, specialmente se si è in cerca di un finanziamento, oppure se si vuole adottare una strategia efficace di gestione del rischio di impresa.
Prima di vedere come si calcola e quali sono gli strumenti migliori per monitorarlo, partiamo dalle basi, definendo cos’è e quanti tipi ne esistono.
Cosa vuol dire “rating” e cos’è il rating bancario?
Il rating è una valutazione dell’affidabilità e solvibilità delle imprese, ovvero è un giudizio sulla capacità di una società pubblica o privata di rispettare gli impegni e pagare o meno i propri debiti: viene espresso da soggetti esterni e indipendenti, come possono essere le cosiddette agenzie di rating o gli istituti finanziari.
Quando nello specifico si parla di rating bancario si fa riferimento alle valutazioni fatte dalle banche nei confronti di un’impresa.
Il rating riassume le informazioni quantitative, qualitative e andamentali che l’ente ha disposizione sull’azienda ed esprime, in sostanza, la valutazione sintetica del suo profilo di rischio di credito, peraltro sottoposto a revisione periodica.
Questo tipo di giudizio, che in genere è il più obiettivo possibile, è molto utile per gli investitori: serve a monitorare il valore della propria somma di denaro impiegata nel tempo, visto che da tali valutazioni si arriva a determinare il rendimento del corrispondente titolo obbligazionario, oltre che il costo del debito per l’ente emittente e le condizioni di rimborso.
Le varie tipologie di rating
Si possono classificare diversi tipi di rating tra cui il rating aziendale (o rischio-azienda), che ogni imprenditore dovrebbe conoscere molto bene. In base a chi assegna questo tipo di valutazione sul rischio di un’impresa distinguiamo:
- quello attribuito alle imprese quotate in borsa da parte di società di rating internazionale (Standard & Poor’s, Moodys, Fitch);
- quello attribuito ad aziende da parte di società specializzate, che può essere utile, per esempio, quando un imprenditore vuole conoscere meglio il rischio di credito di un fornitore;
- quello che le banche attribuiscono alle aziende-clienti, fondamentale rispetto al processo di concessione e monitoraggio delle linee di fido, che è quello che approfondiremo in questa guida.
Oltre al rating aziendale ne esistono altri tipi, che è bene conoscere per completezza:
- rating per stimare il rischio banca, ovvero il rating attribuito alle banche dalle agenzie specializzate, e può risultare interessante prenderlo in considerazione prima di acquistare azioni oppure obbligazioni di quello specifico istituto;
- rating di credito internazionali, utile per valutare il rischio per un investitore che desidera trasferire i titoli denominati in valuta estera nel controvalore in divisa nazionale;
- rating Paese, la valutazione che riguarda il debito degli Stati, effettuata da agenzie che valutano e classificano i cosiddetti titoli del debito pubblico di un Paese, in relazione alla capacità dello stesso di far fronte agli impegni in termini di rimborso del capitale e di quote interessi da versare ai sottoscrittori;
- country ceiling rating, che serve per valutare i rischi di un investimento in un Paese che potrebbe attuare misure di blocco dei movimenti di capitale dai propri confini.
Ogni tipo di rating esistente come abbiamo visto ha una funzione specifica e una sua utilità, adesso approfondiremo nello specifico perché serve verificare il rating bancario della propria azienda a un imprenditore, oltre che quanto è importante tenerlo monitorato.

Perché serve verificare il rating bancario ad aziende e banche
Abbiamo compreso dunque che le aziende devono monitorare il rating bancario per diversi motivi:
- per essere in grado di ottenere nuovi finanziamenti;
- per evitare il rischio di riduzione o revoca degli affidamenti in essere;
- per non vedere aumentare il costo degli affidamenti concessi.
Adesso proviamo invece a metterci nei panni degli istituti di credito, per comprendere a fondo perché il rating bancario è uno strumento fondamentale nel rapporto con le aziende.
Partiamo dalle basi, ovvero dalle normative Europee che derivano dagli Accordi di Basilea, nate per tutelare il sistema creditizio e i risparmiatori: queste norme impongono a ogni banca di accantonare una percentuale di patrimonio a copertura degli affidamenti concessi ai propri clienti.
Questa percentuale è proporzionata al rischio della clientela, che è appunto rappresentato dal rating aziendale introdotto nel capitolo precedente.
Tutto quello che concerne il rapporto banca-impresa condiziona, in definitiva, il merito di credito dell’azienda: è il tema scottante di questa fase storica, con l’Autorità Bancaria Europea che vuole invitare le banche ad essere prudenti nella concessione e nel monitoraggio dei fidi, spingendo le aziende ad adottare prassi gestionali corrette per minimizzare il loro profilo di rischio.
Il fine ultimo degli Orientamenti dell’EBA è quello di riuscire a individuare con prontezza il credito in via di deterioramento.
A questo punto è chiaro come il rating bancario sia uno strumento fondamentale anche per le banche, proprio perché serve ad evitare di concedere un fido a quelle aziende che non sono in grado di ripagare i propri debiti.
Allo stesso tempo le imprese possono monitorare il proprio rating per valutare il proprio stato di salute, per comprendere anche come un certo tipo di scelte nella gestione possano impattare a livello finanziario.
L’importanza del monitoraggio della CR per poter migliorare il proprio rating
Sappiamo che la Centrale Rischi della Banca d’Italia (CR) è un archivio, che raccoglie tutte le informazioni sui debiti delle imprese nei confronti del sistema bancario e finanziario: ogni impresa deve imparare a monitorare la CR in maniera sistematica, perché consente di conoscere, verificare e comprendere meglio i dati che vanno a costruire la sua reputazione finanziaria.
Sappiamo che le innovazioni normative e tecnologiche hanno portato questo concetto di reputazione a essere condizionato totalmente da un mix di informazioni qualitative, quantitative e andamentali. Nell’analisi di dati storici e prospettici è cruciale il ruolo assunto dagli algoritmi e dall’intelligenza artificiale.
Alla luce di ciò è importante disporre di uno strumento avanzato che sappia leggere e interpretare i dati ufficiali, in modo da riuscire ad avere una visione chiara della propria gestione ed esposizione finanziaria.
Siccome viene controllata da tutti gli attori del sistema bancario e finanziario, l’impresa che dispone di una rappresentazione organizzata, semplificata e completa, può ottimizzare le proprie decisioni e migliorare le relazioni con gli istituti di credito.
In termini pratici un tool di analisi della CR consente di migliorare la gestione bancaria-finanziaria dell’impresa, perché aiuta nella programmazione finanziaria e a rispondere a quattro domande fondamentali:
- Quanti affidamenti sono necessari?
- Posso risparmiare degli oneri finanziari?
- Quali e quante garanzie possono essere rilasciate?
- Ci sono degli errori che condizionano il merito di credito che l’azienda si vede assegnare?
In conclusione, uno strumento di analisi della CR supporta l’operatività quotidiana con le proprie banche e costituisce un tool utile nell’ambito della gestione della tesoreria e del sistema di pianificazione.
Avendo consapevolezza delle informazioni e dei giudizi che il sistema bancario fornisce all’impresa, la stessa conoscendo i suoi punti critici può adottare un approccio proattivo al fine di risolverli e migliorare le relazioni fiduciarie con gli intermediari finanziari, cosa che ovviamente ha anche un impatto sul rating bancario.
Adesso approfondiremo nel dettaglio come viene calcolato il rating di un’impresa da parte degli istituti di credito.

Come viene calcolato il rating bancario di un’impresa
Il rating bancario arriva da un’analisi aggregata che la banca fa delle informazioni aziendali: il risultato è una valutazione di sintesi sulla sua affidabilità, rappresentato da un valore numerico (un rating su una scala da 1 a 10) e da una serie di lettere (da AAA a D, nel rispetto della scala usata a livello internazionale dalle società di rating).
È importante sottolineare che tutte le banche utilizzano gli stessi fattori per calcolare il rating, ma ogni banca può pesarli in modo diverso. Le tipologie di fattori in questione si classificano in tre gruppi di informazioni: qualitative, quantitative e andamentali.
La conseguenza è che diversi istituti di credito possono attribuire alla stessa azienda rating differenti.
Ricordiamo quanto scritto nell’articolo sul Business Plan: sono le decisioni nell’ambito della pianificazione strategica (Financial Plan) e operativa (Budget di Tesoreria), integrate da un’opportuna attività di controllo di gestione e dei rischi, a condizionare le tre dimensioni del rating sopracitate.
Ciò che conta è come l’azienda pensa e attua il suo percorso strategico, coerente verso gli obiettivi, che fa emergere tutta una serie di informazioni da cui derivare il merito creditizio.
Vediamo adesso insieme quali sono e cosa comprendono rispettivamente le informazioni qualitative, quantitative e andamentali.
L’analisi delle informazioni qualitative
Il ricorso alle informazioni qualitative contribuisce alla completezza della valutazione. Si tratta di:
- analizzare la strategia rispetto agli obiettivi che l’impresa intende perseguire, il modello di business, il piano di marketing e la struttura aziendale;
- analizzare la situazione dell’azienda in un contesto più ampio, ovvero considerando anche aspetti come il settore di appartenenza, il mercato di riferimento, la concorrenza e particolari fattori di distinzione e differenziazione.
In termini di valutazioni di tipo qualitativo, le banche possono esaminare vari rischi aziendali, come per esempio:
- il rischio dovuto al passaggio generazionale;
- le capacità del management;
- eventuali particolari coperture assicurative;
- alcuni dati ufficiali legati alla situazione societaria e dei suoi esponenti, come atti pregiudizievoli, protesti, procedure concorsuali in corso a carico della società e dei vari soci e amministratori.

L’analisi delle informazioni quantitative
Tramite opportune analisi dei bilanci riclassificati, la banca riesce ad estrapolare una serie di informazioni sulle caratteristiche economico-finanziarie-patrimoniali della società, tenendo conto della situazione del settore/mercato.
Come lo stesso imprenditore dovrebbe avere un quadro aggiornato delle tre dimensioni succitate, così gli stessi istituti di credito agiscono per analizzare gli ultimi bilanci di esercizio (backward analysis) e anche i bilanci prospettici (forward analysis), secondo gli Orientamenti dell’EBA.
Il focus deve essere la continua analisi di dati affidabili, per verificare la disponibilità di adeguati flussi di cassa a servizio del debito: è questo che serve a capire con tempestività quando l’azienda in difficoltà potrebbe condurre a un peggioramento della qualità dei relativi crediti.
Volendo essere concreti, ci si riferisce ai seguenti strumenti, grandezze e flussi.
- Flusso di cassa e Posizione finanziaria: per comprendere il grado di liquidità e la capacità di mantenere l’equilibrio finanziario a breve e medio termine.
- Capacità reddituale: come indicazione delle potenzialità nel realizzare profitti e della disponibilità di autofinanziamento.
- Piani strategici supportati da proiezioni finanziarie.
Le Linee Guida EBA sottolineano come alle garanzie va data una rilevanza secondaria: il focus è sugli aspetti strategici, sull’analisi del rischio e degli scenari, sulla capacità di rimborso prospettica, e sull’esposizione ai fattori ESG.
Con riferimento alle piccole e medie imprese, trattandosi di informazioni di fonte aziendale, potranno essere oggetto di un’attenta e profonda analisi, in modo da identificare eventuali voci dubbie.
Le banche possono decidere di ampliare le fonti informative, così da evitare che l’analisi dei soli dati di bilancio della PMI possa risultare limitativa o poco significativa.
L’analisi delle informazioni andamentali
Quanto si parla di informazioni andamentali ci si riferisce a come si è comportata l’impresa nella gestione dei conti bancari e nell’utilizzo degli affidamenti.
Quest’analisi cerca di verificare l’esistenza di sconfinamenti, assegni protestati o non pagati a prima presentazione, ritardi di pagamento nelle rate di mutui, fatture non pagate e la presenza di insoluti.
Si tratta di eventi che vengono segnalati in modo automatico dai sistemi informatici e risultano importanti perché:
- potrebbero incidere negativamente sulla possibilità di accesso al credito;
- potrebbero aumentare il rischio di riduzione parziale o la revoca totale degli attuali affidamenti.
Come già anticipato e trattato prima, la principale fonte per l’analisi andamentale è la CR.
Come verificare il rating bancario della tua azienda in modo semplice
Vuoi verificare il rating bancario della tua azienda in pochi secondi? Con il tool Rating Bancario Ponderato di BankAdvisor puoi farlo direttamente online, per scoprire rapidamente quali sono le banche che reputano affidabile la tua impresa o startup.
Come detto in precedenza ogni banca ha il suo modello di rating e bisogna tenerne conto, proprio per questo BankAdvisor ha creato uno strumento che consente di avere sotto mano, in maniera semplice e rapida, una panoramica del proprio rating ricevuto da ogni banca, con un valore da 1 a 10.
Grazie a questo strumento potrai scoprire e monitorare in modo veloce come le banche valutano la tua azienda, per capire meglio a chi chiedere il prossimo eventuale finanziamento, oppure per ottimizzare la gestione della tua azienda ed evitare l’aumento del costo degli affidamenti già concessi.
Prova il tool per il Rating Bancario Ponderato e scopri gli altri servizi per le aziende di BankAdvisor.
4 strumenti per migliorare il rating bancario della tua azienda
Come ribadito già in precedenza, è molto importante dedicare tutta questa attenzione al rating bancario della tua azienda. Abbiamo già svelato in parte il perché “serve” conoscerlo a banche e imprese, dunque perché è una necessità, ma proviamo a cambiare prospettiva focalizzandoci maggiormente sui vantaggi, e non solo sui rischi connessi a una pessima valutazione.
Avere un rating positivo vuol dire che la propria azienda è in uno stato di buona salute, per cui sarà possibile ottenere migliori condizioni di accesso al credito: per conservare e rafforzare questa situazione favorevole bisogna tenere conto delle evoluzioni storiche dal punto di vista delle innovazioni normative e tecnologiche, e ai conseguenti cambiamenti a livello relazionale, di procedure, metodi e strumenti.
Quando parliamo di novità normative in questo campo è naturale pensare al Codice della Crisi d’Impresa, agli Orientamenti dell’EBA e ai Principi ESG: la realtà è che ci sono norme ben precise da rispettare prima di chiedere e aspettarsi che la banca conceda delle linee di finanziamento.
In pratica oggi non si può più contare sul semplice rapporto diretto con il responsabile di filiale, in cui si puntava tanto su aspetti umani e di conoscenza storica, assieme ad una certa autonomia del funzionario nelle delibere sul credito.
I cambiamenti connessi alla dimensione normativa però non devono scoraggiare eccessivamente chi gestisce un’impresa, perché sono facilitati dalla disponibilità di strumenti informatici e software avanzati, che si basano anche sull’intelligenza artificiale e permettono di automatizzare la raccolta e l’elaborazione di dati e informazioni, in modo da definire un rating aziendale il più oggettivo possibile.
In questo senso la tecnologia potrebbe aiutarti se gestisci un’azienda in modo corretto o virtuoso, perché ti permetterebbe di ottenere la miglior valutazione possibile. Per arrivare a questo traguardo però ci sono prima una serie di passaggi e pratiche salutari da mettere in atto.
Ecco di seguito dunque i migliori 4 consigli per migliorare il rating bancario della tua impresa.
1 – Parti dall’Analisi della Centrale dei Rischi
Ogni azienda dovrebbe conoscere e occuparsi concretamente del proprio rating, per i seguenti motivi:
- perché il rating bancario rappresenta una misura del rischio dell’impresa, perciò quanto più il rischio è alto, tanto più sarà minore è la disponibilità degli istituti a fornire credito e/o le condizioni peggiori; il costo del debito costituisce un’importante variabile che condiziona la capacità di sviluppo sostenibile di ogni azienda;
- il rating esprime il merito creditizio e rappresenta il vero potere contrattuale che l’impresa ha nei confronti della banca, anche in termini di condizioni e oneri finanziari applicati;
- il rating fornisce all’imprenditore una preziosa informazione sullo stato di salute dell’azienda, poiché facendo emergere precocemente i fattori critici, amministratori e manager hanno la possibilità di comprenderli e intervenire tempestivamente, per evitare che da “sintomi affrontabili” si trasformino in “condizioni inguaribili” e di crisi conclamata, con il pericolo di compromettere la stessa continuità aziendale.
Ecco allora che il disporre di uno strumento che aiuta a interpretare le informazioni presenti nella Centrale Rischi di BankItalia costituisce un vantaggio competitivo da non trascurare.
Anche in questo BankAdvisor offre uno tool di Analisi CR molto utile, completamente online, che consente di:
- estrapolare rapidamente una miriade di dati, rielaborandoli e raccogliendoli in opportune tabelle e grafici personalizzabili, così da ottenere la capacità di analisi e sintesi desiderata;
- avere un’esposizione chiara e d’impatto che facilita nell’interpretazione e nella successiva fase decisionale, visto che non si tratta solo di “leggere dati e informazioni”, perché la dimensione visual conta.
La concretezza spesso citata dagli imprenditori, contrari all’eccesso di teoria, nasce proprio dalla possibilità di migliorare la gestione della tesoreria aziendale e concentrarsi in maniera sistematica sulla Banking Analysis.
In questo modo si arriva a programmare in anticipo le entrate e le uscite in cui si ha margine di manovra nel ridefinire le scadenze, oltre che a gestire meglio le linee di credito ottenendo condizioni più vantaggiose, in un circuito che è sicuramente virtuoso.
2 – Effettua analisi dinamiche e di scenario del tipo “what if”
Anzitutto uno strumento per essere realmente utile deve fornire una sintesi della situazione della Centrale Rischi e della situazione economica, finanziaria e patrimoniale dell’azienda.
In questo senso il tool di Analisi CR di BankAdvisor possiede una funzione che agisce come Modello che evidenzia gli score della CR, del Bilancio d’Esercizio e di Allerta di Crisi, secondo un sistema di scoring interno assimilabile a quello bancario, nel rispetto delle normative e indicazioni dell’OCRI (Organismo di Composizione della Crisi d’Impresa).
Ricordiamo che il tool di BankAdvisor si interfaccia con CEBI, Cerved e Infocamere, permettendo di confrontare il grado di rischio aziendale con quello dei concorrenti di settore.
Questo strumento di analisi online consente inoltre di importare automaticamente i bilanci dal provider o dai file XLS, XBRL, li riclassifica e li analizza per indici e per aree omogenee: oltre ai bilanci ufficiali, c’è l’opportunità di inserire bilanci pre-consuntivi e situazioni infra-annuali (mensili, trimestrali, semestrali…) e scegliere quali comparare, evidenziando i relativi rating quantitativi e qualitativi.
In sintesi le funzionalità fondamentali del tool Analisi CR sono le seguenti:
- Analisi e calcolo del rating di bilancio, con possibilità di navigare in modo interattivo fra le diverse voci di bilancio, creare dossier personalizzati ed elaborare bilanci di gruppo;
- Analisi “what if”, che sarà disponibile a breve, per simulare decisioni ordinarie e straordinarie, restituendo una risposta automatica sull’opportunità/rischio connessi a ipotetiche operazioni di investimento e disinvestimento.
Attraverso procedure automatizzate è possibile vedere in tempo reale come varia il rating di bilancio in base alla congruità dell’operazione simulata.
Il cosiddetto sistema di Alert Analysis Preview arriva a fornire una fotografia immediata dello stato di salute dell’impresa, con i seguenti vantaggi concreti:
- sistema completamente automatizzato;
- scoring chiaro e onnicomprensivo;
- analisi sinergica di CR e bilanci aziendali;
- individuazione di anomalie e aree di tensione finanziaria.
Analisi CR ha anche una dashboard user-friendly, in cui si accendono automaticamente dei “semafori” sui principali indicatori della Centrale Rischi e sui principali indicatori di bilancio.
Questa modalità di rappresentazione grafica è molto pratica e semplice: il semaforo (che può essere verde, giallo o rosso) accanto a ogni area suggerisce, con immediatezza, se c’è o meno una dimensione chiave e un aspetto da approfondire, per valutare se e come intervenire.
3 – Scopri quante banche ti ritengono affidabile con il Rating Bancario Ponderato
In pochi secondi questo tool per il calcolo del Rating Bancario Ponderato permette di vedere quali sono le banche che ritengono affidabile l’impresa esaminata, dal punto di vista finanziario attraverso una scala omogenea di rating bancario.
Come sottolineato nei paragrafi precedenti, spesso le aziende hanno a che fare con più banche e ognuna di queste ha un suo modello di rating (per esempio, Intesa San Paolo M1-R5, Unicredit R1-R12, ecc.).
Tenuta in considerazione questa particolarità, il tool per il Rating Bancario Ponderato consente di disporre di una panoramica del proprio rating ricevuto da ogni banca, in maniera semplice e rapida, con un valore omogeneo da 1 a 10.
4 – Il tool di Salute Finanziaria, un “semaforo” per conoscere l’affidabilità di un cliente o fornitore
E se volessi conoscere l’affidabilità di un cliente o fornitore? Si tratta di una scelta importante, che può influenzare l’andamento o la stabilità del tuo business, di conseguenza una scelta sbagliata potrebbe arrivare ad avere delle ripercussioni anche sul rating.
In questo caso potresti avvalerti di uno strumento online molto utile è semplice, ovvero Salute Finanziaria di BankAvisor: serve a verificare se una controparte ha una buona gestione economica, oppure se presenta gravi anomalie attraverso una verifica macroscopica della salute finanziaria aziendale.
Ciò permette di relazionarsi con maggiore consapevolezza, e quindi di investire tempo e risorse in maniera più mirata e informata, così da evitare rischi più o meno occulti.
In breve, il funzionamento è quello di un “semaforo” a diversi colori per conoscere l’affidabilità della controparte. Prova subito il tool di Salute Finanziaria e scopri gli altri servizi per le aziende offerti da BankAdvisor.
Considerazioni finali sul Rating Bancario
Qualsiasi tipo attività è condizionata in varia misura dal giudizio degli altri, da intendere come un insieme di feedback sulla qualità della proposta di valore dell’azienda da parte di vari interlocutori come i clienti e i fornitori, ma anche legata ad apposite valutazioni.
Si tratta delle valutazioni in termini di rating da parte di agenzie specializzate (soprattutto per aiutare le decisioni degli investitori), o valutazioni del livello di rating calcolato dai singoli istituti di credito, quale sintesi della solvibilità delle singole aziende (e qui è evidente il coinvolgimento delle PMI).
Si capisce che le piccole e medie imprese devono essere particolarmente attente a tenere monitorate queste misure, e tutte le informazioni raccolte nella CR, visto che condizionano il calcolo dei suddetti rating e la conseguente capacità di accesso al credito.
La rilevanza della Centrale dei Rischi si spiega semplicemente: mostra con continuità la situazione del soggetto rispetto agli intermediari e per il segnalato la documentazione presente nel sistema informativo è ricca di valore, permettendo di conoscere la propria situazione creditizia e, al contempo, di verificarne l’esattezza.
La documentazione della CR influenza la percezione dell’impresa da parte del sistema creditizio. Basta questo per sottolineare ancora una volta l’importanza di tenerla monitorata con frequenza tramite un software che aiuti ad interpretarla: la sua consultazione periodica e sistematica deve rientrare, a maggior ragione per le PMI, fra le buone prassi e abitudini aziendali.
L’analisi integrata dei bilanci, della posizione di liquidità e della dinamica economica-finanziaria e patrimoniale, il tutto raccolto e presentato in un opportuno sistema di reporting aziendale, unitamente alle informazioni della CR, rappresentano un approccio coerente alla gestione dei rischi in un’ottica prospettica e multi-scenario.
Sappiamo che la visione della CR permette all’azienda di:
- comprendere come viene percepita dal sistema creditizio;
- prevedere e gestire il funding, anche con azioni correttive tempestive;
- migliorare la propria reputazione e comunicazione finanziaria, e il rapporto banca-impresa.
In conclusione, allora, il monitoraggio puntuale e veloce della CR e le attività di pianificazione e controllo aziendali costituiscono un sistema globale di gestione, volto a ottenere un’analisi oggettiva della situazione attuale e futura, così da disporre di una base concreta per elaborare strategie di impresa a breve-medio e lungo termine, anche nel rispetto e in coerenza rispetto alle novità normative e ai principi oramai ben noti.
Tutto questo permette all’azienda non solo di migliorare il proprio rating, ma anche di ottenere una maggiore stabilità finanziaria.